Category: Google Cloud

Digital Native Brands: Come estrarre valore dal Cloud con Google

Le aziende native digitali, o digital native vertical brands (DNB), sono realtà nate e cresciute online.

Con un modello di business direct to consumer, esse hanno una forte identità digitale orientata all’applicazione di tecnologie all’avanguardia per mantenere il controllo end-to-end.

Tecnologie a colori come quella di Google Cloud, che le affianca nella corsa per stare al passo con le richieste di mercato e con le esigenze di innovazione.

La rivoluzione Open Cloud

La migrazione delle aziende verso il cloud è ormai una realtà di fatto, ed è un fenomeno che crescerà sempre di più negli anni a venire.

Questo ovviamente vale per le aziende tradizionali, ma per le digital native il cloud da solo non è più un elemento di differenziazione.

La competitività delle aziende native digitali dipende piuttosto dalla capacità di estrarre valore dal cloud, in termini di velocità e qualità di innovazione.

Cosa significa sfruttare appieno le potenzialità del Cloud?

Per essere in grado di arrivare velocemente sul mercato e di disegnare un workflow agile, è necessario creare una infrastruttura robusta e cost-efficient. Allo stesso tempo, quest’ultima deve essere flessibile e capace di evolversi ed incorporare nuove tecnologie e soluzioni in maniera semplice ed efficace. 

I vantaggi del Cloud per i Digital Native Brands

 

Il Cloud è diventato un imperativo di business in ottica di competitività di mercato.

Ma il tuo brand digital native sta davvero sfruttando appieno il potenziale della sua infrastruttura cloud?

Google supporta le aziende nell’integrazione di tecnologie innovative che possano portare un decisivo vantaggio competitivo in termini di:

  • Eccellenza operativa
  • Capacità predittiva
  • Innovazione continua

Eccellenza operativa

 

Come abbiamo visto, qualità e velocità di presenza sul mercato sono ciò che permette alle aziende native digitali (e non solo) di ottenere un vantaggio competitivo sulla concorrenza.

La difficoltà spesso risiede nell’allocamento delle risorse e nel workload management. Infatti, è frequente che i team sono occupati nella risoluzione dei problemi piuttosto che nella creazione e ottimizzazione di prodotto.

L’infrastruttura Cloud di Google va incontro all’esigenza delle digital natives di concentrarsi sul loro core business piuttosto che sulla continua risoluzione di problemi. Grazie agli strumenti pensati per la containerizzazione e i microservizi, gli sforzi dedicati alla manutenzione possono essere facilmente convertiti allo sviluppo di prodotto, dimezzando i costi complessivi.

Il business model del cloud è per definizione “elastico” e on demand, ma Google Cloud adotta un approccio open e trasparente anche nel modello di pricing, massimizzando ulteriormente la capacità di eccellenza operativa.

Capacità predittiva

 

Le aziende native digitali hanno a disposizione un’incredibile mole di dati, diffusi capillarmente in tool SaaS e applicazioni differenti.

Man mano che le aziende raccolgono sempre più dati, la democratizzazione dell’accesso alle informazioni diventa cruciale. Ciò si traduce nell‘integrazione dei dati all’interno di flussi di lavoro operativi, con l’obiettivo di sviluppare prodotti migliori e di aumentare la soddisfazione dei clienti.

Ma non solo.

Un sistema cloud altamente innovativo come quello di Google consente alle digital natives di basare le proprie decisioni su insight predittivi di alta qualità

Google è infatti una delle aziende che più sta investendo in Intelligenza Artificiale e Machine Learning. 

Il ML è diventato il paradigma centrale con cui vengono realizzati tutti i prodotti: pensate a Google Photos, ai suggerimenti di Ricerca di Google Ads, e alle Smart Reply di Gmail. La vision è quella di democratizzare l’AI, rendendo accessibili ai DNB le stesse soluzioni che Google utilizza tutti i giorni per il proprio business.

Innovazione continua

 

Google Cloud assicura alle native digitale un’infrastruttura che permetta loro di sfruttare appieno tutti i benefici di scalabilità, portabilità ed efficienza.

Infatti, le aziende digital native che fondano il loro business sul Cloud di Google hanno innumerevoli possibilità di collaborazione con un intero ecosistema di partner, grazie agli stimoli e alle soluzioni open-source, multi-cloud e cloud ibride.

Questa apertura tecnologica consente ai DNB di utilizzare dati ed eseguire applicativi su diverse tecnologie e, in questo modo, di favorire un’innovazione continua.

Come adottare una strategia Cloud per Digital Native Brands

La verità è che non c’è un approccio standard e uguale per tutti verso la modernizzazione della propria infrastruttura Cloud.

Si può approcciare il problema da molteplici punti di ingresso, ma sicuramente non fermarsi al puro e semplice di “lift & Shift” e avere una strategia di lungo periodo è un primo, fondamentale, passo.

Sicuramente, avendo un business model che si basa sul rapporto diretto con il consumatore e sull’offrire la migliore UX possibile, una strategia cloud vincente per le digital natives include l’integrazione di diverse fonti di dati grazie a Firebase, Big Query e Looker.

Ma anche l‘interazione e l’utilizzo della Recommendation AI che impiega le più recenti architetture di Machine Learning di Google per guidare l’utente in tutta l’esperienza d’acquisto. Adattandosi in tempo reale alla journey digitale, alle fluttuazioni di variabili come assortimento e offerte speciali, Recommendation AI permette di:

  • Dare valore alla personalizzazione dell’esperienza d’acquisto di ogni singolo utente
  • Ottimizzare il cross-selling in ciascuna scheda prodotto
  • Rendere la sicurezza d’acquisto una priorità assoluta 
  • Ridurre i carrelli abbandonati e aumentare l’engagement

Da sempre Google Cloud investe nelle digital natives, sia corporate/enterprise sia start-up, come nel caso del Google for Startups Program. Huware -primo Premier Partner Google Cloud in Italia- è felice di accompagnare Google in questo progetto, per questo ci offriamo come Investor per tutte le startup interessate a generare valore dal Cloud.

Google for Startups ti aspetta: Puoi fare application qui!

Per accelerare l’innovazione e potenziare la competitività del tuo Digital Native Brand, hai bisogno di una strategia Data&Cloud personalizzata. Huware, boutique di consulenza d’innovazione tecnologica, è a tua disposizione per valutare i tuoi business need e accompagnarti in un’innovazione Data&Cloud veloce, smart e cost-effective.

Conosciamoci, il tempo di un caffè: Clicca qui!

La digitalizzazione delle PMI in Italia: un’accelerazione verso il futuro

La pandemia è stato un turning point per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese, che hanno mostrato un’elevata propensione al cambiamento tradotta in investimenti in innovazione.

Nello specifico, la spesa per la digitalizzazione delle imprese a livello globale aumenterà del 19% annuo da qui al 2026. E, ovviamente, le PMI italiane -seppur con qualche frizione- seguono questo trend.

 

Cosa si intende per digitalizzazione?

 

La digitalizzazione delle PMI viene spesso vista come la panacea di tutti i mali.

Sebbene l’entusiasmo con cui viene accolta sia assolutamente positivo, è bene avere in mente cosa si intende davvero per digitalizzazione.

Come?

Partendo dal definire cosa non sia.

 

Cosa non è la digitalizzazione

 

La digitalizzazione non si può riassumere con il passaggio dal cartaceo al digitale, ma nemmeno con la semplice adozione di tecnologie all’avanguardia.

Il processo di digitalizzazione o trasformazione digitale non è poi così recente: la nascita dell’Era Digitale è infatti datata al 2002, anno in cui fu possibile immagazzinare una maggiore quantità di informazioni in forma digitale piuttosto che analogica.

Da allora le imprese di tutto il mondo hanno partecipato a una vera e propria rivoluzione digitale, rimodellando il proprio modo di fare business.

 

Definizione di digitalizzazione

 

Ma quindi cosa si intende per digitalizzazione?

Come anticipato, la digitalizzazione è un processo di trasformazione a 360 gradi che coinvolge non solo l’asset operativo ma anche quello organizzativo, grazie a tecnologie e competenze specifiche.

Ecco perché sia il top management sia il personale hanno uguale rilievo nel processo di trasformazione digitale: l’input deve partire dai vertici aziendali, ma le risorse interne sono cruciali nell’integrazione delle tecnologie e nello sviluppo di know-how.

Quando si parla di trasformazione digitale dunque, si fa riferimento a un vero e proprio approccio di business che coinvolge l’intera cultura aziendale.

 

Quali sono le sfide e le opportunità in Italia?

 

Nonostante la recente spinta verso la digitalizzazione, le PMI italiane arrancano rispetto agli altri Paesi europei.

In un contesto in cui sfide e opportunità sono indissolubilmente collegate, il DESI (Digital Economy and Society Index) mostra come la digitalizzazione delle PMI in Italia è a livelli inferiori alla media europea.

Tra i dati rilevanti, emerge come solo una PMI su 10 abbia un e-commerce e come solo il 22% sia attivo sui social.

 

Le sfide

 

Le PMI in Italia sono oltre 700.000, e per il 63% di esse l’infrastruttura resta un ostacolo alla digitalizzazione.

Questa “resistenza al cambiamento” ha radici nelle dimensioni ridotte di molte imprese, nell’assenza di economie di scala, nella mancanza di fondi da investire in tecnologie e formazione, nella struttura e nell’apertura aziendale.

Uno dei fattori più rilevanti in termini di ostacolo alla digitalizzazione sono le competenze.

Tra i settori meno digitalizzati in Italia troviamo invece quello amministrativo e produttivo, anche se la digitalizzazione resta nel complesso un processo molto lento per tutte le PMI italiane.

 

Le opportunità

 

Nonostante le difficoltà elencate, la digitalizzazione resta un elemento imprescindibile per le PMI italiane.

Lo conferma il fatto che diverse sono le agevolazioni, i fondi e i voucher previsti dal Governo negli ultimi mesi.

Ma perché è così importante investire in innovazione digitale?

La transizione digitale apporta numerosi vantaggi per le PMI, tra cui:

  • Miglioramento delle performance: una media del +28% di utile netto, +18% di profitti, +11% di EBITDA secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI.
  • Sviluppo di un modello agile: le tecnologie e le competenze digitali permettono di adattarsi meglio e più velocemente ai cambiamenti di mercato.
  • Incremento della collaborazione: chiunque può lavorare ovunque e in qualsiasi momento, facilitando lo scambio di informazioni e il reperimento di competenze specifiche.
  • Maggiore competitività: apertura ai mercati internazionali e accelerazione dell’espansione sul mercato.
  • Adozione di una supply chain 4.0: processi di filiera più trasparenti e snelli.
  • Resilienza e continuità operativa: la digitalizzazione permette di sviluppare processi e competenze atti a fronteggiare eventi avversi come il Covid19.

Ma i vantaggi dipendono molto anche dalla singola azienda, infatti la digitalizzazione va calata nel singolo contesto operativo.

 

Come è possibile digitalizzare le PMI?

 

In Huware crediamo fortemente nel connubio di persone e tecnologia come chiave per la trasformazione digitale.

Una formula vincente anche per PMI come Mansutti Spa, Pac Logistics, BaseBlu, Tiesse Spa, Spiagge.it, Termo Spa, e tante altre realtà che abbiamo affiancato nel loro percorso di innovazione e change management.

La digitalizzazione, come abbiamo visto, non è un processo trasversale e per tutti univoco. Le persone, le specificità di business e gli obiettivi delle singole PMI devono essere la base di partenza per comprendere quale sia la giusta strada da percorrere per la propria digitalizzazione.

Il primo passo è dunque quello di pianificare la propria strategia di digitalizzazione partendo da degli obiettivi operativi e di business specifici.

La vera chiave è partire dalla revisione dei processi adottando la digitalizzazione come mindset. Solo in questo modo le tecnologie e le competenze digitali potranno davvero fare la differenza.

Come tradurre queste opportunità in realtà concrete?

L’errore più comune è quello di non adottare scelte consapevoli e condivise.

Ma dall’esperienza si trae insegnamento, ecco perché Huware ha organizzato un vero e proprio Innovation Roadshow negli uffici Google Italia. Tre appuntamenti per ascoltare le testimonianze di altre PMI che, grazie alla tecnologia a colori Google e all’expertise Huware, sono riuscite ad accelerare la propria transizione digitale.

A coffee with Huware & Google Cloud
Scopri le date e il programma dell’Innovation Roadshow negli uffici di Google Italia. Clicca qui!

Due Google Cloud Region in Italia: cosa significa per le aziende del territorio?

Due nuove Google Cloud Region in Italia: cosa significa per le aziende del territorio?

 

È partito ufficialmente in countdown per questo evento storico, che renderà l’Italia, per il momento, l’unico paese nella regione EMEA ad ospitare due Google Cloud Region.

Google possiede infatti già alcuni data center in Europa a Londra, Zurigo, Francoforte, in Belgio, nei paesi bassi e in Finlandia, e dunque ora il 15 giugno 2022 è previsto il lancio delle due nuove Google Cloud Region a Milano e Torino. 

Le due Region italiane rappresentano una grande opportunità per chi ha a che fare con il cloud ogni giorno e per chi vorrà avviare la sua migrazione al cloud: un importante e maggiore supporto per affrontare al meglio le sfide legate alla crescita e all’innovazione tecnologica.

 

Cos’è una Region?

Quando parliamo di “regioni” ci riferiamo innanzitutto ai servizi che una infrastruttura cloud offre a imprese, di grandi o medie dimensioni, per gestire operazioni come l’esecuzione di applicazioni o la gestione di database.

Nello specifico è chiamata regione l’area in cui è ospitata questa infrastruttura cloud. Affidandosi a ogni nuova regione, quindi datacenter, di Google Cloud, i clienti ottengono l’accesso a strumenti di analisi più intelligenti, a servizi di rete, di elaborazione, gestione e archiviazione dati e big data e a una piattaforma aperta e sicura, collegata alla rete privata di Google, per avere accesso globale a tutti i servizi di Google Cloud Platform.

Huware è Signature Partner

Huware parteciperà all’evento in veste di Signature Partner, cioè main sponsor, per sottolineare ancora una volta la nostra partnership con Google Cloud, di cui siamo premier partner storici e la condivisione di una visione comune che porta verso un futuro innovativo.

Nel corso della giornata avremmo la possibilità di condividere la nostra esperienza nel settore, attraverso più customer stories, tra cui una presente tra le success story che trovate anche nel nostro sito, con Feralpi Group.

Google Cloud Region

Partecipa all’evento online

Non perderti questo evento, blocca subito il tuo posto online!

Ti aspettiamo per:

  • l’Opening Keynote con l’intervento di Thomas Kurian, CEO di Google Cloud;
  • Breakout Session sui temi dell’innovazione, dedicate alla tua specifica realtà aziendale;
  • Live Coding Sessions in cui potrai toccare con mano la nostra tecnologia.

Quali opportunità e vantaggi si presenteranno per la tua azienda grazie all’apertura delle due nuove Google Cloud Region?

Google Recommendations AI: il sistema di suggerimenti per gli eCommerce

Vuoi migliorare il cross-selling nel tuo e-commerce? Trovare la formula perfetta per migliorare la shopping experience del tuo e-commerce è adesso più semplice con Recommendations AI, lo strumento di Google per offrire ai tuoi utenti i migliori prodotti relazionati ai loro acquisti.

Da anni, Google offre contenuti consigliati su proprietà di punta come Google Ads, Ricerca Google e YouTube. Non ci è voluto molto perché Google rendesse la propria architettura di machine learning, come parte delle soluzioni di intelligenza artificiale di Google.

Una delle soluzioni a pacchetto disponibili è Recommendations AI.

Cos’è esattamente Recommendations AI?

Il suggerimento d’acquisto, contrariamente a come si faceva in passato, non viene più fatto basandosi solamente sulle buyer personas o sulla classificazione RFM (Recency, Frequency, Monetary), ma anche e soprattutto sulla base della customer journey e del comportamento in tempo reale dell’utente, sulle disponibilità in magazzino, etc.

Recommendations AI è uno strumento creato da Google che ha come obiettivo quello di trovare i migliori prodotti del tuo e-commerce per fare il cross selling in ciascuna scheda di prodotto. Per riuscirci, utilizza un algoritmo basato sul machine learning capace di determinare quali sono questi prodotti basandosi sullo storico degli acquisti dell’utente, sui suoi gusti e su utenti simili.

Gli obiettivi sono molteplici: migliorare il tasso di conversione e il CTR, aumentare il valore medio del carrello e fornire agli utenti una migliore esperienza proponendogli più rapidamente ciò che stanno cercando.

Scopri come portare la tua azienda Retail verso un approccio Data-Driven, scarica il whitepaper

Perché Recommendations AI di Google potrebbe battere il tuo modello attuale?

Recommendations AI:

  • Fornisce consigli altamente personalizzati su larga scala
  • Le segnalazioni possono essere attivate su canali come sito web, app, CRM, Ads
  • Si adatta in tempo reale al comportamento dell’utente
  • Si adatta in tempo reale ai cambiamenti di variabili come assortimento, prezzi e offerte speciali
  • Dà ottimi risultati!

Inoltre, non è necessario essere sulla Google Cloud Platform per iniziare a utilizzare la Recommendations AI.

Vuoi trasformare il tuo eCommerce in un’ottica Data-Driven? Partecipa al nostro prossimo evento, l’11 maggio.

Cybersecurity: perché scegliere Google Cloud

Le vulnerabilità dei sistemi informatici hanno permesso a gruppi di cybercriminali di compiere attacchi di cyberspionaggio su larga scala in tutto il mondo.

Alla fine dell’anno scorso la vicenda legata a SolarWinds ha scosso gli Stati Uniti con il più grave cyberattacco mai subito da un Paese. A distanza di qualche mese, le vulnerabilità nei server di Microsoft Exchange avevano aperto un nuovo capitolo con nuove e numerose vittime e milioni di byte di dati trafugati: la notizia, in questo secondo caso, è che l’Italia è il quinto paese più colpito al mondo.

«La diffusione della pandemia ha ampliato le opportunità per i sodalizi criminali di effettuare attacchi, i cui bersagli non sono solo i soggetti del circuito finanziario e del settore dei servizi pubblici essenziali, ma anche le strutture del sistema sanitario». (Lamberto Giannini, Capo della Polizia di Stato).

Partecipa al nostro prossimo webinar!

Scopri gli strumenti e le tecnologie più adatte al lavoro post-pandemia

Perché scegliere Google Cloud

La sicurezza del cloud è uno dei temi fondamentali dell’intera strategia di Google.

Proprio ad agosto 2021 Google ha annunciato che investirà 10 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per rafforzare la sicurezza informatica, inclusa l’espansione dei programmi zero-trust, aiutando a proteggere la catena di fornitura del software e migliorando la sicurezza dell’open source.

Non a caso la Google Cloud Platform è stata nominata Leader all’interno del rapporto The Forrester Wave™ – Data Security Portfolio Vendors. Il rapporto ha analizzato la gamma completa delle offerte per la sicurezza dei dati – sia in cloud che on-premise – dei 13 principali fornitori presenti attualmente sul mercato e Google Cloud ha ottenuto il punteggio più alto.

Il rapporto elaborato da The Forrester Wave sancisce definitivamente che  la sicurezza occupa un posto centrale all’interno della strategia di Google Cloud: il cliente è il proprietario dei dati e la loro sicurezza è assolutamente garantita.

La trasformazione digitale sta cambiando profondamente il modo in cui le aziende lavorano e fanno innovazione.

In questo scenario in rapida trasformazione, non muta solo il panorama delle minacce. Cambia anche l’ecosistema criminale che le genera.

Proteggi la tua organizzazione con le soluzioni per la sicurezza di Google Cloud.

Applica il meglio di Google alla sicurezza nel cloud, on-premise o in deployment ibridi. Individua, esamina e contribuisci ad arrestare le minacce informatiche che colpiscono la tua azienda e i tuoi utenti prima che gli attacchi causino danni o perdite.

Looker per la trasformazione in un’azienda Data-Driven

Sei sicuro di ottenere realmente il massimo dai tuoi dati?

Scopri il nostro Data Health Check: un approfondimento dei tuoi sistemi e processi, per capire come sbloccare il valore dei tuoi dati e conoscere gli strumenti utili per diventare un’azienda data-driven.

Perché essere un’azienda Data-Driven

e scegliere Looker

I dati rappresentano un patrimonio inestimabile per le imprese di ogni settore, che hanno l’opportunità di trasformarli e di generare valore, ottenendo un importante vantaggio competitivo, con relativo impatto positivo sul business.

Le fonti dei dati a disposizione delle aziende sono molteplici. 

Si parla infatti di Big Data per sottolineare la vastità del dataset di informazioni che devono essere gestite e dalle quali si cerca di trarre valore.

Analizzare i dati aiuta le aziende a personalizzare l’offerta di prodotti e servizi, riuscendo ad approfondire la conoscenza della clientela e rispondere alle singole esigenze.

Inoltre, in un mercato in continuo e rapido cambiamento è fondamentale saper analizzare velocemente quanto accade per restare competitivi negli anni.

Looker & Huware

In Huware supportiamo i nostri clienti nella loro trasformazione digitale e nell’obiettivo di trasformarsi in aziende Data-Driven, guidate dai dati e in grado di prendere decisioni basate su fatti oggettivi, e non su sensazioni personali.

La tecnologia digitale è fondamentale, ma si tratta anche di un passaggio strategico in grado di portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali.

Per far questo, la soluzione scelta e implementata da Huware è Looker, la moderna piattaforma di Business Intelligence e Data Analytics di Google Cloud e riconosciuta da Gartner come Challenger nel relativo Magic Quadrant 2021: Looker aumenta l’efficienza, migliora l’esperienza degli utenti, facilita l’integrazione di report e dashboard all’interno dei sistemi aziendali evitando l’analisi in silos e il data-chaos.

Looker nel Magic Quadrant

Ecco cosa afferma il report 2021 di Gartner “Magic Quadrant for Analytics and Business Intelligence Platforms” su Looker.

“Google (Looker) è un challenger in questo Magic Quadrant.

L’acquisizione di Looker da parte di Google nel 2020 ha aumentato il suo riconoscimento sul mercato e la considerazione da parte degli acquirenti, soprattutto perché Google ha compiuto progressi nell’integrazione di Looker nel portafoglio della Google Cloud Platform (GCP) e negli sforzi di immissione sul mercato.

Looker offre moderne funzionalità di reporting e dashboard ABI utilizzando un modello di dati agile e centralizzato e un’architettura in-database ottimizzata per vari database cloud.

Nel 2020, Looker ha introdotto miglioramenti alla sua esperienza utente, tra cui un’app mobile (su iOS e Android) e un’interfaccia NLQ (Looker Q&A) che utilizza il livello semantico LookML.

Per gli sviluppatori, Looker ha introdotto il framework di estensione Looker, un ambiente di sviluppo ospitato su cui ha creato e rilasciato Looker Data Dictionary, la sua prima estensione creata da Looker.

Looker ha anche esteso le sue integrazioni con le applicazioni Google Cloud, come Google Marketing Platform e la soluzione Google Contact Center AI. Inoltre, ha aggiunto ottimizzazioni con Fogli Google e Google BigQuery.”

Perché Looker

Perché quindi scegliere Looker? Vediamo insieme alcune sue principali caratteristiche :

  1. Un solo applicativo per tutta la reportistica aziendale;
  2. Completamente serverless non necessita né di installazione né di configurazione;
  3. Integrato nativamente con BigQuery, non richiede il caricamento dei dati al suo interno, le interrogazioni vengono eseguite in real-time;
  4. Permette di gestire Workflows avanzati integrandosi con altri software;
  5.  Permette anche all’utente finale, senza specifiche conoscenze tecniche, di approfondire le analisi dei dati tramite una semplice interfaccia grafica.

Looker si adatta alle esigenze di specifiche tecniche e di business di cui la azienda ha bisogno, assicurando un’ottima customer experience con i diversi servizi offerti per la visualizzazione dei dati, offrendo un’unica interfaccia per la condivisione e l’analisi dei dati aziendali e aiutando a migliorare la company data culture.

Guida per una migrazione al cloud efficace e a basso costo

Il tuo percorso verso il cloud: Guida per una migrazione al cloud efficace e a basso costo.

“Quando i progetti cloud falliscono, il problema non è tanto nella scelta del cloud, quanto nella scelta di carichi di lavoro inadatti alla migrazione e nella mancanza di attenzione a sicurezza, governance e altri servizi principali.”

David Linthicum, InfoWorld, febbraio 2018

Le sfide del passaggio al cloud…non sono dovute al cloud.

Migrazione

Si rileva un’impennata nella migrazione al cloud pari al 96%, ma solo il 4% delle iniziative giunge a completamento

Superamento del budget

Più della metà delle migrazioni è in ritardo e sfora il budget concordato

Difficoltà/fallimento

Quasi 2/3 dei progetti vengono considerati troppo difficili o fallimentari

Considerazioni critiche per il successo della migrazione al cloud

Per i clienti, la trasformazione digitale deve riuscire a trovare un equilibrio tra flessibilità, sicurezza, costi e velocità. Il cloud pubblico si sta rivelando sempre più essenziale per questo imperativo di business, con opzioni che variano dal cloud ibrido alle ottimizzazioni single-cloud “tutto incluso” o multi-cloud. IDC prevede che la spesa per i servizi di cloud pubblico arriveranno a un totale di 277 miliardi di dollari nel 2021, ma nonostante questo aumento le aziende faticano ancora a risolvere i problemi di base connessi alla migrazione al cloud.

Analisi del percorso verso il cloud
Passaggi logici
Leggi il documento completo
Compila il form e scaricalo subito

Looker: Huware è il primo Partner italiano

Let your data do the talking

Da inizio 2021 siamo diventati ufficialmente Partner & Reseller di Looker!

Inoltre, siamo i primi in Italia a rivendere questa innovativa Data Analytics Platform, che fa parte del mondo Google Cloud e con cui abbiamo già avviato diversi progetti interessanti.

Looker è una piattaforma moderna di Business Intelligence che consente all’intera organizzazione di creare la cultura del dato, portando dati aggiornati a gruppi, processi, funzioni e applicativi aziendali, semplificando la gestione e la condivisione di dashboard, report e KPI su tutti i dispositivi aziendali o personali con una sicurezza di tipo enterprise.

Grazie a Looker è più rapido definire strategie in tempo reale basate su dati affidabili e analisi accurate, grazie anche alla possibilità di:

  • Creare data-driven workflow integrati in processi e linee aziendali;
  • Integrare insight, dati, report e grafici in applicativi aziendali preesistenti;
  • Creare applicazioni custom per esporre, ad esempio, direttamente ai clienti finali i dati di cui hanno bisogno rispetto ai servizi e prodotti attivi;

L’architettura best of breed prevede la connessione di Looker a Google BigQuery, il Data Warehouse di Google Cloud, che permette un’analisi interattiva e scalabile di grandi set di dati.

Uno dei vantaggi che offre Looker, rispetto ad altre soluzioni di Business Intelligence, è la possibilità di connettersi facilmente a ogni sorgente dati SQL-based (es. AWS Redshift, Snowflake, db in locale, etc).  

Grazie a questa partnership, la nostra Business Unit Data aggiunge un’importante e innovativa soluzione per supportare i nostri clienti nella loro cloud strategy: arrivare a prendere decisioni basate sui dati non è mai stato così facile.

Vuoi saperne di più?
Compila il form per ricevere la presentazione completa su Looker

Data Humanization: Tecnologia Google, Metodologia Huware

Come abbiamo già visto, uno dei trend del 2021 sarà la trasformazione digitale guidata da una migliore customer experience e da un approccio data-driven.

Ma cosa significa veramente essere data-driven?

Significa arrivare a considerare la gestione dei dati non solo come fattore tecnico, ma come asset e pilastro strategico del business. Significa farsi guidare dai dati, prendere decisioni strategiche sulla base di informazioni concrete e oggettive.

Ricordiamo però che, ogni dato deve poi essere interpretato e messo a disposizione delle persone. È qui che parliamo di Data Humanization.

Data management e analytics: tecnologia Google

I dati sono tutte quelle informazioni prodotte da diversi sistemi e processi che potrebbero essere utili al business. Ogni mercato, ogni settore e ogni funzione aziendale ha dei dati che potrebbero essere presi in considerazione e valorizzati.

Google negli anni ha stanziato enormi investimenti per la crescita di Google Cloud Platform e, in particolare, di tutto il parco applicativo dedicato alla data management e analytics, oggi quasi senza rivali. 

Per esempio, partendo da quello che viene definito un Data Lake – storage dove vengono salvati dati provenienti da fonti diverse e scollegate tra loro – è possibile sfruttare le potenzialità di BigQuery come Enterprise Data Warehouse.

BigQuery risulta uno strumento differenziante, che permette di essere interrogato con una bassissima latenza, ricavando insight quasi istantanei.

Data la velocità di evoluzione di questo settore, ciò che oggi è impensabile, domani potrebbe entrare nelle logiche di strategia di ogni business.

L’applicazione di algoritmi di machine learning aiuterà sempre di più ad automatizzare i processi ed ottimizzare gli insight, fornendo risposte sempre più accurate.

Datalab: il framework e la metodologia Huware

Qual è quindi il modo migliore per approcciare un progetto di data management e analytics?

Non è necessario iniziare con un investimento totale, ma è corretto sperimentare e capire se la strada è quella giusta: in gergo si direbbe fare un “progetto pilota” affidandosi a l’expertise di una società competente.

Il Datalab è la metodologia a 360° che in Huware usiamo con le aziende che vogliono iniziare a lavorare con l’innovazione e con i dati. Un percorso che coinvolge da subito diverse figure aziendali (non solo l’IT!), con l’obiettivo di definire gli obiettivi, i desideri e le ambizioni di business. Si compone in 3 macro fasi:

  • User Story Workshop
  • Data Platform Framework
  • Data Humanization

La prima fase ha l’obiettivo di identificare tramite un brainstorming creativo le reali esigenze dei team di lavoro in relazione all’utilizzo dei dati.

La seconda fase risulta la parte più tecnica nell’intero progetto, in cui si individuano le sorgenti dati, si costruisce il data model e si mettono in pratica le fasi di ingestione e trasformazione dei dati per strutturare la Data Warehouse.

La terza è quella dedicata al disegnare la reportistica, dando agli utenti finali una dashboard dinamica, aggiornata in tempo reale e di facile d’uso per avere sempre una situazione chiara delle attività del business, coerentemente con quanto definito durante lo user story workshop.

Case Study

Per concludere, vogliamo raccontarti la storia di un’azienda che già da tempo ha iniziato il suo percorso di innovazione con Huware e Google Cloud e, lo scorso anno, ha scelto di investire in un primo progetto di data management e analytics per le attività di supply chain. La trovi qui sul nostro sito.

Sei interessato a portare avanti un progetto di data management e analytics? Ti incuriosisce il nostro metodo? Scrivici a info@huware.com 

SMB Partner Awards: siamo tra i vincitori

È stato un anno senza precedenti in tutto il mondo.

Tornando indietro ad inizio 2020, noi di Huware avremmo dovuto partecipare al Summit per i partner EMEA SMB. Un evento programmato per marzo nel quartier generale di Google EMEA a Dublino, ma rinviato a causa degli sviluppo del Covid-19.

Solo pochi giorni fa siamo riusciti a scoprire che i nostri sforzi e il nostro impegno hanno portato i loro frutti, quando sono stati annuncianti i vincitori degli SMB Partner Awards.

Siamo stati premiati come “Best Up & Coming Partner SMB”, un riconoscimento per essere i migliori tra partner emergenti SMB. Inoltre siamo stati l’unica azienda italiana presente tra i vincitori agli SMB Partner Awards.

È un riconoscimento che è stato guadagnato grazie all’impegno di ogni singolo huroes e che ci ricorda come la nostra azienda non si basi solo sulle competenze, ma soprattutto sulle persone.