Nel 2023, la gestione delle risorse umane è diventata sempre più complessa.
Gli HR devono affrontare una vasta gamma di sfide, tra cui l’engagement dei dipendenti, la retention dei talenti, la formazione e lo sviluppo dei dipendenti, la diversità e l’inclusione, la gestione della cultura aziendale e del cambiamento. Tutto nel nuovo panorama di lavoro ibrido.
In questo contesto, la tecnologia HR sta diventando sempre più importante, con soluzioni come la social intranet LumApps che possono aiutare gli HR a superare queste sfide.
Le sfide per gli HR nel 2023
Le sfide per gli HR 2023 aumentano di complessità.
La pandemia ha cambiato il modo in cui lavoriamo, portando alla necessità di adottare nuove modalità di lavoro e di gestione delle risorse umane.
Tra le principali sfide che gli HR e gli Internal Communications Manager devono affrontare ci sono:
Gestione del lavoro da remoto: la pandemia ha portato molte aziende a implementare il lavoro da remoto. Questa modalità di lavoro determina numerosi vantaggi, come la riduzione dei costi e un aumento della produttività. Tuttavia, ha anche causato alcune difficoltà, come la gestione del lavoro in team e la necessità di garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
Necessità di attrarre e trattenere i talenti: la concorrenza per i talenti è sempre più alta, soprattutto in settori come la tecnologia e l’innovazione. Gli HR devono essere in grado di identificare i talenti, attirarli e trattenere i migliori dipendenti.
Engagement dei dipendenti: l’engagement dei dipendenti è essenziale per migliorare la produttività e la qualità del lavoro. Gli HR devono essere in grado di creare un ambiente di lavoro positivo e di favorire la partecipazione e la collaborazione tra i dipendenti.
Le strategie per gli HR nel 2023
Per affrontare queste sfide e trasformarle in opportunità, serve un mindset diverso, accompagnato da un’innovazione tecnologica.
Ecco 3 strategie HR 2023 per una gestione di successo delle risorse umane, sostenibile nel tempo.
1. Sfrutta la tecnologia a tuo vantaggio
La tecnologia può essere un alleato prezioso per gli HR nel 2023.
La rapida accelerazione tecnologica post-pandemia ha cambiato la nostra comprensione di come funzioni il lavoro. Man mano che i servizi software e cloud continuano a crescere, aumenta anche la capacità dei dipendenti di connettersi e lavorare da qualsiasi luogo, in un unico ambiente di lavoro digitale.
Secondo uno studio di Deloitte, le aziende che adottano soluzioni tecnologiche per la gestione delle risorse umane hanno un vantaggio competitivo significativo rispetto a quelle che non lo fanno. Inoltre, la tecnologia può semplificare i processi, migliorare la comunicazione interna e l’engagement dei dipendenti.
Tra le soluzioni tecnologiche più innovative e utili per gli HR c’è LumApps, una social intranet che unisce l’esperienza di un social network all’ambito aziendale e che:
Aumenta la Comunicazione Interna: La comunicazione interna non dovrebbe limitarsi al solo l’invio di e-mail di avviso, o all’affissione di annunci sulla bacheca aziendale. Per raggiungere tutti i dipendenti è infatti necessario sviluppare un piano di comunicazione coerente, che fornisca informazioni tempestive e precise. I dipendenti devono sapere dove e quando aspettarsi istruzioni e comunicazioni ufficiali.
Realizza un Hub centrale per le informazioni: Utilizza o adatta la tua piattaforma intranet in modo che funga da unico punto di accesso per informazioni, comunicazioni e documenti ufficiali. Crea e archivia notizie e avvisi critici sfruttando le notifiche (e-mail e dispositivi mobili), indirizza i gruppi di utenti e centralizza e ordina le informazioni chiave in macrotemi, come town hall, domande e risposte, community, domande frequenti e informazioni sulle risorse.
Permette di creare un ecosistema di Tool Digitali: Per il loro lavoro quotidiano, i dipendenti utilizzano vari strumenti di task management, comunicazione e collaborazione. Un luogo di lavoro digitale (o intranet) è fondamentale per ospitare e identificare chiaramente gli strumenti e i canali adeguati affinché i dipendenti abbianociò di cui hanno bisogno, soprattutto se si tratta di Hybrid o Remote Workers.
2. Incentiva la collaborazione
Nel 2023 ci sarà un notevole aumento delle attività digitali.
Le persone avranno bisogno di più riunioni, più email e chat di gruppo. Ma l’overbooking di riunioni o lunghi scambi di e-mail ridurrà notevolmente la produttività dei dipendenti. Qualcosa da evitare, soprattutto quando granparte o l’intera azienda lavora da casa. Alcune soluzioni potrebbero essere:
Incoraggiare la Collaborazione Digitale: Crea communities di team o Business Unit all’interno del tuo ambiente di lavoro digitale, in modo da riunire team funzionali in un unico luogo. La centralizzazione delle conversazioni e la condivisione di file per specifiche unità aziendali migliora la produttività e la collaborazione. I dipendenti che lavorano da casa possono così raggiungere un pubblico più ampio con un’unica pubblicazione, e ottenere rapidamente una risposta dalla giusta persona. Si può collaborare su un singolo documento con più persone, e ottenere feedback immediati sui progetti, senza essere vincolati a un ufficio fisico.
Promuovere la condivisione: Non importa se un dipendente lavora completamente da remoto o solo occasionalmente, in entrambi i casi ci sono alcune buone pratiche da adottare. La condivisione di informazioni, studi o esperienze è molto importante. Lavorare da casa riduce le opportunità di lavorare a stretto contatto con i colleghi per scambiare idee. La creazione di contenuti per una community dedicata consente ai dipendenti di stabilire solide connessioni di lavoro e interpersonali. Inoltre, la conoscenza generata in una community è anche un’ottima fonte di informazioni per i futuri dipendenti.
Prevenire l’isolamento dei dipendenti: Fornire ai dipendenti la possibilità di conoscersi al di fuori dell’ambiente di lavoro potrebbe essere più impegnativo per i remote workers, ma non impossibile. Ad esempio, puoi impostare gruppi online per hobby o interessi condivisi. In aggiunta, si possono attivare strumenti di messaggistica istantanea e chat per favorire una comunicazione continua. Crea una chat di gruppo per il tuo team in modo che quando qualcuno inizia a sentirsi isolato, possa contattare immediatamente gli altri.
Includi i dipendenti remoti nelle “pause caffè” virtuali o nelle conversazioni dove si parla “del più e del meno”. La comunicazione informale è estremamente importante per mantenere i dipendenti felici e coinvolti.
3. Supporta i tuoi collaboratori nelle nuove modalità di lavoro
La gestione degli Hybrid Workers richiede un cambiamento sia per la direzione sia per i dipendenti.
In questo, l’adoption e il mindset sono fondamentali: è molto importante adattarsi rapidamente e dimostrare di essere lì per supportare la squadra. Qui di seguito alcune best practice:
Impara a gestire i diversi fusi orari: Stabilisci aspettative chiare con i tuoi dipendenti, in modo che non si sentano abbandonati a loro stessi. Comunica a che ora prevedi che siano disponibili per il lavoro, e imposta un intervallo di tempo per le riunioni del team che sia funzionale per tutti i fusi orari. Fornisci loro indicazioni sulla produttività giornaliera prevista, così da avere riunioni più orientate ai risultati. Incoraggia i dipendenti a utilizzare quotidianamente strumenti di gestione delle attività e calendari condivisi, per dare una migliore visibilità a tutto il team ed evitare perdite di tempo o messaggi ridondanti su più canali.
Pianifica meetings con uno scopo: Organizza riunioni individuali e di gruppo per favorire il coinvolgimento e fornire opportunità di confronto per riallinearsi ai cambiamenti. Le riunioni video con le telecamere accese sono necessarie per rimanere in contatto con i dipendenti da remoto e per assicurarsi di mantenere un canale di comunicazione continuo, tramite chat, community, ecc. Se vuoi aumentare la produttività delle tue riunioni daremoto, devi definire gli obiettivi principali di ogni riunione. Altrimenti rischierai che le agende dei tuoi dipendenti siano piene di riunioni senza fine, finendo per togliere tempo prezioso per le pause. Quindi assicurati di promuovere buone pratiche di gestione del tempo e di fornire le giuste linee guida. Ad esempio puoi attenerti a questi tre tipi di incontri: Informativi, di Brainstorming e Strategici.
Lasciati aiutare dai giusti strumenti per affrontare il cambiamento: In questa fase di cambiamento, è importante riconoscere la necessità dei dipendenti di adattarsi a un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata. Aiuta i dipendenti a gestire il proprio tempo in modo efficace e a stabilire aspettative adeguate.Lavorare da casa crea potenziali distrazioni, quindi è essenziale fornire linee guida per la partecipazione alle riunioni, la pianificazione del tempo per completare le attività rispettando le scadenze. È anche estremamente importante assicurarsi che i dipendenti programmino delle pause nella loro routine quotidiana, poiché spesso queste vengono loro sottratte. Infine, assicurati che i dipendenti abbiano un ambiente di lavoro sano, attrezzature adeguate e le risorse necessarie.
LumApps: Una soluzione innovativa per HR
Tra le soluzioni tecnologiche più innovative e utili per HR 2023 c’è LumApps, una Social Intranet che unisce l’esperienza di un social network all’ambito aziendale.
LumApps offre molte funzionalità utili per gli HR, come la possibilità di creare gruppi di lavoro, gestire i feedback dei dipendenti e fornire supporto tecnico.
Inoltre, LumApps permette anche di migliorare la comunicazione interna, pubblicando annunci e aggiornamenti importanti per tutti i dipendenti. Questo aiuta a migliorare la comunicazione e a ridurre la confusione e gli errori.
Infine, LumApps è una soluzione altamente personalizzabile, che può essere adattata alle esigenze specifiche di ogni azienda. Gli HR possono creare una piattaforma che rispecchia l’immagine e la cultura dell’azienda, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente per i dipendenti.
Pianificare il Project Plan perfetto per le attività 2023 non è sicuramente un easy task, ma può diventare semplice se si considerano le sfide e i cambiamenti del nuovo modello di lavoro ibrido.
La collaborazione a distanza e la mancanza di accesso alle risorse e alle informazioni necessarie possono rendere ancora più complesso il lavoro dei Project Manager. Pertanto, è importante comprendere queste sfide in modo da poter adottare le giuste strategie per affrontarle.
Noi ne abbiamo individuate 5.
Cos’è un Project Management Plan?
Secondo una ricerca del Project Management Institute, l’11% degli investimenti aziendali persi è da ricondursi alla cattiva gestione dei progetti e della loro performance.
Se il Project Management è il processo che guida team e organizzazioni nel raggiungimento dei propri obiettivi secondo determinati standard, il Project Management Plan è un piano a tutti gli effetti, perché permette di monitorare e misurare le performance di progetto in modo formale.
Delle 5 fasi di gestione di un progetto, quella della pianificazione è il secondo step. Il project management plan include infatti milestone e date, tutti quegli elementi che permettono ai vari team e stakeholder di essere allineati e di non perdersi lungo il percorso.
Il Project Management Plan però non segna solo le scadenze e gli snodi di progetto, ma è anche fondamentale per:
Individuare la giusta metodologia da seguire tra Agile, Waterfall, PRINCE2, PMBOK, Scrum, Lean, e Kanban;
Selezionare i membri del team;
Definire i risultati;
Stimare le risorse a disposizione;
Determinare le attività collaterali e gli stakeholder esterni.
Investire nella fase di pianificazione iniziale assicura a team e aziende di non vanificare i propri investimenti e di avere ogni componente del team allineato sulle questione fondamentali.
Un aspetto decisamente cruciale per ogni Project Manager.
Come adattare la pianificazione di progetto al sfide del moderno panorama di lavoro?
Per avere successo nel mondo del lavoro a distanza, aziende e Project Manager devono imparare a usare la tecnologia a proprio vantaggio.
Collaborazione da remoto, condivisione e reperimento di informazioni, allineamento sui risultati, carico di lavoro individuale e gestione delle persone sono solo alcuni degli aspetti che devono essere rivisti e adattati alle esigenze specifiche di ciascuna azienda.
Ecco dunque 5 strategie per semplificare il Project Management Plan nel 2023:
1. Gestire il lavoro ibrido e da remoto
Anche se siamo abituati al lavoro ibrido, molte aziende potrebbero non essere pronte al passaggio in full remote di alcuni team o persone.
Pianificazione delle riunioni, collaborazione tra risorse, acquisizione delle informazioni sono solo alcuni degli aspetti che richiedono di essere riconsiderati.
Gestire team da remoto implica infatti una strategia capace di dare alle persone tutti i tool e le informazioni necessarie per lavorare al meglio.
Con tecnologie in grado di adattarsi alle necessità di informazione, collaborazione e relazione delle persone – anche di quelle che lavorano da remoto.
2. Applicare tecniche di Resource Management avanzate
Coordinare team di progetto, assegnare ruoli, deleghe e responsabilità, rispettare tempi e budget sono i pilastri del Project Management.
Fino a non molto tempo fa venivano usati Google Sheets o Excel per completare queste attività. Il risultato erano dati poco chiari e poco strutturati, inclini all’errore.
Software come Monday.com forniscono una big picture sui progetti e permettono di individuare immediatamente se e dove ci sono problemi da gestire. Così è semplice intervenire in modo tempestivo e avere il pieno controllo sui propri progetti.
3. Ridefinire l’Agile Work
Per definizione, i progetti Agile non hanno una scadenza, un budget e un obiettivo predefinito.
Per mantenere la capacità adattiva di questo metodo, ma allo stesso tempo pianificare puntualmente i progetti nel 2023, i Project Manager dovranno imparare a combinare metodi e modelli diversi.
Un’attività che può sembrare complessa ma che, grazie ai giusti tool e tecnologie, permette di scegliere e personalizzare diversi metodi e modelli come Kanban, Calendario, Timeline, Gantt, Mappe e Checklist per visualizzare e lavorare i dati nel modo che più si adatta a ciascuna azienda, team o persona.
4. Collaborazione inclusiva
Lo smart working può appianare o esasperare differenze e disequilibri.
Anche digitalmente, è importante garantire a colleghi e dipendenti il giusto ambiente di lavoro che permetta di lavorare al meglio anche a coloro che lavorano da casa.
Non è solo una questione di mindset o di volontà, ma anche di avere a disposizione i giusti software per la gestione di progetti e per la collaborazione.
Ad esempio, con Monday.com è semplice e intuitivo creare un ambiente che permetta a tutti di lavorare al meglio, senza comunicazioni frammentate o ridondanti. Così anche chi lavora da casa sarà sempre aggiornato e coinvolto nelle attività, dando il 100% per il raggiungimento degli obiettivi.
5. Garantire la flessibilità
Lo abbiamo visto durante il Covid19: il lavoro da remoto non sempre equivale a Work-life balance.
Chi lavora da casa e collabora a distanza si trova spesso in difficoltà a ricercare informazioni e ad allinearsi con colleghi e collaboratori senza essere buttato in mille call giornaliere. Per non parlare delle email e delle comunicazioni che si estendono anche a orari non proprio lavorativi.
Tool per la gestione di task e progetti come Monday.com ottimizzano il lavoro da remoto riducendo i tempi di ricerca delle informazioni. In questo modo, il lavoro è più efficiente e i tuoi team più soddisfatti. Inoltre è possibile gestire i carichi di lavoro individuali e di progetto grazie all’apposita board di Monday.com.
Monday.com – La tecnologia migliore per i tuoi progetti
Come abbiamo visto, con le giuste strategie è facile costruire Project Management Plan a prova di 2023.
Per rendere l’innovazione davvero funzionale, c’è bisogno delle giuste tecnologie, quelle capaci di adattarsi alle esigenze e ai cambiamenti di team e organizzazioni.
Tecnologie come quella di monday.com, piattaforma cloud e mobile per pianificare e gestire progetti ovunque e in qualsiasi momento. Controllare lo stato di avanzamento dei progetti, il carico di lavoro dei tuoi collaboratori, scadenze e notifiche è semplice e immediato grazie alle automazioni e alle integrazioni di monday.com.
Ma, soprattutto, monday.com è lo strumento ideale per prendere le decisioni giuste al momentogiusto, perché ordina tutti i dati e le informazioni che ti servono in un’unica dashboard, permettendoti di decidere con un solo sguardo i next step del tuo progetto di successo.
Chi ci segue lo sa: dal 2022 Casa Huware ospita l’apiario Bee-Hu.
Un progetto di cui noi Huroes andiamo molto fieri perché racconta di noi e del nostro impegno verso un’innovazione sostenibile.
Ma soprattutto perché le api sono un ecosistema molto simile a quello di Huware, e come esse -solo apparentemente silenti in inverno- anche noi ci stiamo preparando alla “primavera” con tanti nuovi progetti, eventi e iniziative.
L’importanza delle api: l’apiario Bee-Hu
Le api, si sa, hanno un ruolo fondamentale per la sostenibilità e l’ambiente poiché sono importanti impollinatori.
Circa il 75% delle colture alimentari mondiali dipendono, in parte o totalmente, dall’impollinazione degli insetti, comprese le api. Biodiversità, dieta umana, equilibrio ecologico sono strettamente collegati all’operosità delle api.
La salvaguardia della salute delle api è quindi cruciale per la sostenibilità del nostro pianeta. Eppure esse sono a rischio, e la perdita di api e di altri impollinatori sta causando un preoccupante declino naturale.
Ecco perché ospitiamo circa 70.000 api nel nostro Casale nelle Marche. Un progetto che stiamo portando avanti con grande entusiasmo, e che prosegue anche ora, nei mesi più freddi dell’anno.
Cosa fanno le api d’inverno?
In primavera, le api si preparano per la produzione di miele.
La regina inizia a deporre uova, la colonia si espande e le api raccolgono nettare e polline per alimentare la colonia e preparare il miele. Tutto è in fermento e le api raggiungono la loro massima produttività.
Ma cosa fanno le api d’inverno?
Questo è stato il primo inverno per l’apiario Bee-Hu, e abbiamo potuto vedere da vicino cosa fanno le api nei mesi più freddi dell’anno.
Durante l’inverno, le api si raggruppano per conservare il calore nell’alveare. Si nutrono del miele immagazzinato per produrre calore e mantenere la temperatura della colonia. La regina smette di deporre uova e la colonia rallenta le sue attività.
Tutto rallenta, senza mai fermarsi, e l’obiettivo primario dell’alveare è quello di preservare e proteggere la Regina, nutrendola e tenendo lontane eventuali minacce interne, come malattie o parassiti.
Ma a volte questo non basta, ecco perché abbiamo supervisionato l’alveare per fornire alle api tutto ciò di cui avevano bisogno per affrontare l’inverno.
Come proteggere le api nei mesi più freddi
Anche se la nostra base operativa è Milano, il nostro Casale nelle Marche rimane luogo di smart working e ritrovo, ed è sempre animato.
Da quando ci sono le nostre api, abbiamo stretto un legame ancora più forte con il territorio e le comunità locali per salvaguardare l’apiario Bee-Hu ed espandere il progetto di sostenibilità a Casa Huware.
Nello specifico, ci siamo assicurati che:
Le api avessero a disposizione sufficiente miele immagazzinato per nutrire la colonia durante l’inverno;
L’apiario fosse isolato e protetto dal freddo e dalle correnti d’aria;
Parassiti e acari come la Varroa non minacciassero la colonia;
Le api non fossero sollecitate da cause esterne. Esse sono molto sensibili ai disturbi durante l’inverno, compresa un’eccessiva manipolazione dell’arnia.
Questi sono solo alcuni degli step che abbiamo seguito per preparare le api all’inverno e proteggere in vista della primavera, che siamo sicuri ci stupirà.
La pandemia ha accelerato il cambiamento sulle modalità e sul luogo di lavoro, cambiando per sempre il panorama di business.
Da allora, moltissime aziende stanno cercando il modo di combinare i vantaggi del lavoro in presenza con quelli del remote work, per aumentare la produttività e la collaborazione.
Le ragioni sono semplici: Work-life balance, comunicazione fluida, nuove opportunità di crescita e di business.
Allo stesso tempo, molte aziende e persone hanno fatto fatica ad adattarsi al nuovo status quo: call infinite, email e messaggi fuori orario lavorativo, isolamento sociale e burnout sono stati chiari sintomi di un esaurimento digitale.
Cosa serve dunque per rendere l’Hybrid Work un modello di successo?
Ecco 3 strategie per abilitare il futuro del lavoro ibrido.
1. Ripensare la Cultura del Lavoro
L’assenza e la limitazione di comunicazioni dal vivo portano con sé il rischio di impattare sulla collaborazione e sulla capacità di innovare grazie alla contaminazione di idee e di opinioni.
Ripensare la cultura del lavoro significa dunque creare un mindset condiviso, capace di gestire la comunicazione online e offline.
Organizzazioni con una forte e sana cultura interna hanno infatti maggiori possibilità di coinvolgere e trattenere i dipendenti, e di creare una forza lavoro più smart, efficiente e meglio connessa.
Inoltre, tra i benefici di un modello di lavoro ibrido, sono stati registrati:
Migliore salute mentale
Connessioni e legami più forti tra i dipendenti
Maggiore coinvolgimento e motivazione
2. Mettere la tecnologia al servizio delle persone
L’Hybrid Work offre alle organizzazioni l’opportunità di modellare la propria operatività interna in modo da adattarsi al mercato di domani.
Coinvolgere i dipendenti in questo processo permette alle aziende di massimizzare l’adoption, responsabilizzare i dipendenti e generare risultati di business concreti.
Un processo ancora più efficace se ci si affida a tecnologie capaci di mettere le persone al centro, personalizzando la comunicazione, semplificando la progettazione e portando la collaborazione al livello successivo.
Come primo step, bisogna identificare quali tool e tecnologie sono davvero utilizzati dai tuoi dipendenti. Disabilitare ciò che non viene usato permette infatti di tagliare i costi e minimizzare la dispersione di tempo ed energie.
Successivamente, quando si sceglie una tecnologia, è essenziale assicurarsi che l’adoption richieda interventi minimi di assistenza change e IT.
Infine, ultimo aspetto da valutare, è la capacità di integrazione dei tool utilizzati. Tool come Monday.com, LumApps e Google Workspace costruiscono un ambiente di lavoro integrato anche digitalmente, poiché sono pensati per:
Fornire ai dipendenti tool integrati che li aiutino a fare brainstorming, pianificare, e presentare le proprie idee anche da remoto;
Accelerare la collaborazione e l’innovazione, permettendo alle aziende di crescere;
Collegare tutti i dipendenti -anche i lavoratori in prima linea- garantendo una maggiore informazione e sicurezza;
Proteggere utenti, dati e device dalle minacce, siano esse interne o esterne.
3. Ridisegnare il “luogo” di lavoro
Il lavoro non è più un luogo fisico, e i dipendenti hanno bisogno di essere aiutati a ridefinire i confini e a trovare un nuovo equilibrio.
Il primo passo per creare il giusto ambiente per l’Hybrid Work è quello di condividere policy e linee guida per navigare in un ambiente sempre connesso, online e offline.
News, avvisi, comunicazioni interne devono essere facilmente riconoscibili e reperibili per poter essere visualizzate e condivise. Anche se il lavoro non è più un luogo fisico, è efficace disegnare un digital workplace per connettere e informare i dipendenti, siano essi blue o white collar.
In un mondo in cui la forza lavoro sarà sempre più dislocata e la produttività non si misurerà più in ore passate in ufficio, è importante che i dipendenti abbiano a disposizione un luogo di aggregazione digitale dove interagire, informarsi, connettersi ed esprimersi.
Un esempio? La Social Intranet LumApps, altamente personalizzabile e disponibile su App e da Desktop, è una intranet così sviluppata da essere perfetta come ufficio digitale per gli hybrid workers del futuro.
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Le nuove tecnologie e la digitalizzazione stanno cambiando la relazione tra aziende e consumatori, sia per il panorama B2C sia per quello B2B.
La necessità di adattarsi e innovarsi è sentita anche dal mondo sales, alla ricerca di nuovi approcci e sistemi per vendere in maniera efficace e instaurare una relazione di valore con i clienti.
Una vera e propria Sales Transformation, grazie alla sinergia di strategia, digitalizzazione, contenuti e processi.
Perché il Sales Enablement è importante?
Insieme, la Digital Trasformation e la recente pandemia hanno cambiato il rapporto tra aziende, clienti e consumatori e, di conseguenza, l’approccio alla vendita.
Da sole però, le nuove tecnologie non sono sufficienti a condurre ai risultati sperati. Esse possono abilitare nuove modalità di lavoro e di raccolta dei dati, ma per attuare una reale Sales Transformation è essenziale agire sul mindset.
Ma cosa si intende per Sales Transformation?
Essa è una trasformazione, ovvero un cambiamento, cross-funzionale a tutti le funzioni e i processi determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di business. Nel caso delle vendite, ciò significa integrare unità operative, funzioni di supporto e management per attuare una strategia di vendita in grado di fornire tutte le informazioni rilevanti, ovunque e in qualsiasi momento.
Il Sales Enablement è quindi il mindset strategico che permette di coinvolgere processi e tecnologie in ottica sinergica, dando al reparto Sales maggiore conoscenza e permettendogli di ridurre il funnel di vendita e attrarre i clienti in modo più efficace e veloce.
L’approccio Smarketing
Fino a qualche anno fa, l’intero processo di vendita dipendeva (quasi) totalmente dai sales.
Valigetta alla mano, i commerciali di ogni azienda erano pronti a raggiungere clienti e prospect, ascoltarli, e proporre loro una soluzione.
La persona che vendeva era in tutto e per tutto la principale fonte di informazioni, mentre oggi i touchpoint si sono moltiplicati, così come i canali di comunicazione.
Il cliente è diventato utente, e questo significa che è informato, conosce le alternative, e arriva al tavolo di negoziazione con un’idea già precisa.
Stimolando la sinergia tra marketing e sales, per un approccio smarketing e un allineamento continuo. Non solo con riunioni periodiche e momenti di confronto specifici, ma anche e soprattutto grazie a best practice di condivisione dell’informazione.
Infatti, il marketing moderno non è più incentrato alla sola generazione di lead qualificate da passare ai sales, ma è cruciale per le attività di nurturing, follow-up, targetizzazione mirata, awareness e consideration. La conseguenza è che sales e marketing lavorino sempre di più a stretto contatto, condividendo informazioni e azioni strategiche.
Per farlo, è essenziale affidarsi a un CRM dove poter raccogliere tutte le informazioni importanti, condividerle, aggiornare status, attivare automazioni e molto altro.
In questo senso, è un po’ come se il CRM fosse l’anello di giuntura tra sales e marketing, un portale sempre aggiornato che permette alla forza vendite di prendere la decisione migliore basandosi su dati reali piuttosto che sull’esperienza.
Huware e Salesforce per il potenziamento della forza vendita
Il modo in cui utilizzi le informazioni determinerà la tua vittoria o la tua sconfitta
Queste sono le parole che Bill Gates pronunciò in tempi non sospetti, eppure questa frase non potrebbe descrivere meglio quello le aziende italiane del settore manifatturiero stanno cercando di raggiungere oggi.
Organizzazioni di ogni settore hanno visto cambiare i propri obiettivi di business, così come le strategie e le azioni concrete per raggiungerli. Il requisito fondamentale per la forza vendita, soprattutto nel manufacturing, è diventato la capacità di analisi, una competenze che prima di oggi non ha mai fatto parte del background dell’agente di vendita.
Com’è dunque possibile integrare questo aspetto in una vision SMART ( Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time-bound)?
Usando strumenti e tecnologie abilitanti come Salesforce, e coltivando il giusto mindset con azioni mirate di Change Management.
Oggi giorno in Huware dimostriamo che, attraverso la tecnologia, la forza vendite può ottenere dati importanti per stare al passo e anticipare i cambiamenti di mercato e di consumer behaviour, fornendo così i giusti strumenti per adottare un approccio alle vendite guidato dai dati piuttosto che solo dalla sola esperienza delle sales people.
Mentre molti agenti di vendita ancora seguono il proprio istinto quando si interfacciano con nuovi lead o quando disegnano l’Ideal Customer Profile, altrettanti competitor stanno già usando i dati per fornire al potenziale cliente ciò di cui ha realmente bisogno.
Come?
Leggendo i trend con un click, creando nuove prospettive di vendita, ampliando la gamma e fidelizzando i clienti esistenti con iniziative di marketing targettizzate.
Il marketing è diventato infatti il co-protagonista di questo cambiamento, da qualche anno ritenuto necessario dalle aziende manifatturiere per ragioni di visibilità online. Ma oggi più che mai il marketing è diventato attivatore di opportunità e partner strategico per la forza vendite.
Sales Enablement: i punti principali
Digitalizzazione e nuovi approcci di vendita non sono tendenze, ma veri e propri turning point da cui non è possibile tornare indietro.
Quando parlo con aziende manifatturiere che dicono di volersi trovare, tra 10 anni, tra quelle che sono riuscite a superare le sfide del decennio, innovandosi e ottimizzando i propri risultati, il primo step è quello di capire le proprie aree di miglioramento.
Per farlo, bisogna trattare tre (più 1 bonus) punti principali.
1. Il mercato
La digitalizzazione ha cambiato il mercato, e con esso anche i KPI del manufacturing.
I touchpoint e i canali di interazione e contatto con prospect e clienti sono moltiplicati, e la maggior parte è digitale.
Ecco perché le aziende hanno bisogno di cambiare i propri KPI, seguendo ciò che il nuovo mercato digitalizzato e le nuove esigenze dei clienti richiedono per capire quando c’è un’effettiva intenzione d’acquisto.
Per farlo, alla forza vendite vengono richieste competenze diverse rispetto al passato, e un mindset orientato a un’interazione con i prospect che non sia sono fisica, ma anche digitale.
2. Il dato
Se un tempo l’operatività di un agente di vendita era legata all’essere sempre pronto, valigetta alla mano, ora i dati hanno cambiato le task dei sales.
Grazie ai dati, il commerciale si prepara alle visite ai prospect, raccoglie le informazioni necessarie per i follow-up, intercetta le esigenze di un nuovo cliente, espande e concretizza le opportunità di vendita con una rapidità e una soddisfazione del cliente superiore alle aspettative.
I sales di oggi e di domani sapranno sempre di più ottenere il massimo valore dai dati, non solo raccogliendoli ma anche elaborandoli e interpretandoli. Questo permetterà loro di avere una visibilità costante e aggiornata al minuto sulle iniziative di marketing a cui il prospect ha preso parte, e di lavorare in modo puntuale e sempre aggiornato.
3. Lo strumento
Prendere decisioni basate sui dati spesso è più semplice a dirsi che a farsi.
Questo perché, senza uno strumento come Salesforce, è impossibile intervenire sul dato in modo efficace.
Vendere più efficacemente e in modo più rapido è una conseguenza dell’individuazione delle informazioni davvero utili. E in un mercato iperconnesso e dinamico come quello moderno, ciò non sarebbe possibile senza un CRM che:
Monitora le opportunità di vendita e la cronologia delle attività dei clienti
Automatizza i compiti quotidiani di marketing e sales
Ottiene un forecasting di precisione sfruttando l’IA
Massimizza i punti di contatto con il cliente su qualsiasi canale
Aumenta la condivisione di informazioni tra Sales e Marketing e velocizza il tempo per le decisioni strategiche
Bonus: l’Adoption
La tecnologia, da sola, può avere un impatto limitato sugli obiettivi di business.
Ecco perché in Huware ci concentriamo sul Change Management, affiancando le aziende nel percorso di adoption tecnologica con attività ad hoc.
L’obiettivo?
Individuare i benefici core per ciascuna azienda, e far percepire a ogni agente di vendita i benefici personali, come incremento del conversion rate, accesso a bonus aziendali, maggiore focus e motivazione, crescita professionale.
In questo modo, il CRM non sarà solo un facilitatore per alcune attività, ma un vero e proprio abilitatore di strategia commerciale a lungo termine.
Ti aiutiamo a generare un impatto concreto sulle tue vendite: ascolta le nostre Customer Success Stories!
Come è possibile fare in modo che tutte le risorse di un team siano uniformemente allineate agli obiettivi?
Grazie a strumenti pensati appositamente per la gestione del tempo, come i Canvas di Monday.com e di Google Workspace!
Cosa sono i Canvas?
Letteralmente la parola Canvas significa “canovaccio, tela”, un foglio bianco che funge da strumento strategico per il tuo business.
Applicati al time management, i Canvas aiutano i professionisti a rimanere concentrati e produttivi, ma soprattutto allineati e focalizzati sugli obiettivi.
La gestione del tempo è infatti un aspetto fondamentale per aziende di ogni industry e dimensione. Solo definendo priorità, scadenze, orari e competenze è possibile ottimizzare il lavoro e rispettare gli obiettivi di business.
Sicuramente il time management è una delle skill più richieste all’interno di qualsiasi organizzazione, ma non c’è bisogno di ricercare competenze specifiche o di perdere tempo prezioso per la definizione di best practice interne.
Grazie all’applicazione di un Time Management Canvas infatti, chiunque può migliorare la gestione del proprio tempo.
Smart Canvas per una collaborazione continua
La collaborazione da remoto ha rivoluzionato il paradigma del lavoro, e Google Workspace ha facilitato questo cambiamento grazie a strumenti sempre più intelligenti e adattivi.
La funzionalità Smart Canvas è una nuova esperienza di prodotto che getta le basi per il futuro del lavoro, portando la collaborazione a un nuovo livello. Per i professionisti sarà sempre più facile e automatico rimanere in contatto, concentrare il loro tempo e la loro attenzione, e trasformare le loro idee in azioni d’impatto grazie a una tela di lavoro flessibile e intelligente.
Uno dei pain point maggiori quando si parla di time management è la gestione del flusso di informazioni. Con le nuove funzionalità di smart canvas è possibile:
Accedere a riepiloghi generati automaticamente in Documenti, così da avere una panoramica dei punti principali del testo e analizzare rapidamente le informazioni importanti;
Modellare qualsiasi pagina in Documenti grazie al formato senza pagina, una funzionalità che permette di facilitare la collaborazione digitale rimuovendo i limiti di una pagina classica per creare una superficie che si espande sul dispositivo o sullo schermo che stai utilizzando;
Creare immagini, modelli e tabelle in un click grazie all’ampliato menu “@”, in modo da estrarre facilmente informazioni rilevanti e ordinarle grazie a modelli personalizzabili di tabelle, canvas, ma anche email e note sulle riunioni;
Visualizzare un’anteprima delle informazioni importanti grazie ai nuovi smart chip, così da avere tutti i dettagli pertinenti su luoghi o persone direttamente nell’area di lavoro e collaborazione;
Prendere rapidamente decisioni basate sui dati, grazie ai suggerimenti di formule e alla correzione di formula su Fogli.
Metodi e integrazioni per dare un boost al time management
Chiunque vorrebbe riuscire a identificare scadenze e obiettivi e portare a termine le attività nel modo migliore possibile, giusto?
Senza dei modelli specifici spesso tutto questo risulta impossibile, e finisce con il togliere tempo ed energie alle attività core.
Ecco quindi 3 metodi che sono davvero in grado di facilitare la tua gestione del tempo:
Metodo 1: La Matrice di Eisenhower
Questo è il metodo che assegna priorità alle tue attività sulla base della loro urgenza.
La matrice è composta da 4 quadranti:
Do First, sono le attività urgenti e importanti che vanno svolte per prime;
Schedule, sono le attività importanti ma non urgenti, da programmare a calendario;
Delegate, sono le attività urgenti ma non importanti, che possono essere delegate ad altri membri del team;
Don’t Do, sono le attività non urgenti e non importanti, da ostacolo al compimento delle altre task.
Il primo step è quello di definire ciò che per te è urgente o importante, successivamente puoi procedere elencando le attività da portare a termine, raggrupparle per progetti, team, o stage, definirne l’impatto, e assegnare a ciascuna attività un quadrante e, quindi, una priorità.
Con Monday.com è possibile semplificare questo processo con tanti template personalizzabili e con le automazioni che ti ricordano sempre le scadenze e di rimanere concentrato sulle attività a priorità elevata.
Metodo 2: Gli Slot di Tempo
Con questo metodo puoi pianificare in anticipo quanto tempo dedicare a ogni attività giornaliera, ritagliandoti “blocchi” di tempo specifici che aiutano la concentrazione.
L’implementazione di questo metodo è molto semplice, ma ti permette di ottenere ottimi risultati in termini di soddisfazione, di focus, e di energie. La chiave del suo successo risiede nella pianificazione anticipata delle attività, private, professionali, grandi o piccole che siano. In un secondo momento, puoi creare un modello della tua settimana o giornata di lavoro, ricordandoti di ritagliarti dei momenti di pausa.
Con monday.com puoi preparare la bacheca delle tue attività, definire le attività ricorrenti, tracciare il tempo di ogni attività e inviare una notifica grazie alle automazioni.
Metodo 3: Eat that Frog
Questo metodo dal nome particolare significa letteralmente “ingoiare il rospo” perché ti impedisce di procrastinare affrontando il compito più importante per primo.
Per fare in modo che questo metodo sia efficace, dovrai scegliere un solo compito cruciale al giorno.
Come?
Un ottimo metodo consiste nell’individuare le attività principali in un determinato lasso di tempo, partendo da quelle macro per poi arrivare a un livello granulare e di realistica attuazione.
Ad esempio, se hai identificato una macro attività come “Marketing Plan del nuovo anno”, andrai a definirne le micro componenti che ti permettono di completare la macro attività.
In questo modo avrai sempre una panoramica aggiornata su dettagli come priorità, stato, proprietari, e sarà più semplice identificare problemi o rallentamenti con il Work OS di Monday.com:
Le persone sono l’asset più importante per ogni azienda, ma allora perché milioni e milioni di professionisti continuano a lasciare il proprio lavoro?
Oltre che un impatto sulla cultura aziendale, tassi di licenziamento elevati costituiscono anche un importante costo per le organizzazioni di tutto il mondo.
Ecco perché l’Employee Experience dovrebbe essere una priorità per rafforzare le relazioni e la fiducia con le persone all’interno della propria organizzazione.
Perché i dipendenti si licenziano?
Con la pandemia, le persone hanno iniziato a riflettere sulla propria concezione di lavoro e a ripensare le proprie priorità.
Il risultato si è tradotto nella Great Resignation, un fenomeno che sta caratterizzando il mercato del lavoro globale e che in Italia riguarda principalmente gli under 30, la GenZ.
I dipendenti si sono presi il tempo per riflettere su cosa vogliono dalla loro carriera, e molti hanno deciso di cambiare lavoro.
Per le aziende diventa sempre più difficile persuadere i propri dipendenti a rimanere, ma per farlo esse devono prima comprendere le ragioni che spingono i dipendenti a dimettersi.
I 10 motivi principali sono:
Scarse aspettative di crescita lavorativa;
Mancanza di riconoscimento o premiazione per le ottime performance;
Bassi standard lavorativi per quanto concerne stipendio, benefit, ore lavorative;
Scarsa relazione e comunicazione con il management;
Ambiente di lavoro altamente competitivo;
Mancanza di flessibilità o assenza di Smart Working;
Inefficienze tecnologiche o di formazione e adoption;
Scarsa fiducia nella capacità gestionale dei datori di lavoro, soprattutto in merito alla pandemia;
Bassi standard di sicurezza e di linee guida;
Mancanza di risorse per il benessere mentale.
Ciononostante, la retention è possibile.
Non tutti stanno cercando un nuovo lavoro, e spesso i dipendenti sono aperti a controfferte.
Grazie alle giuste strategie di Employee Retention è possibile offrire ai dipendenti ciò che vogliono grazie a un maggiore engagement e a una rafforzata fiducia.
Trattenere le proprie persone è possibile
I crescenti tassi di dimissioni lavorative rappresentano una sfida senza precedenti per moltissime aziende.
Fortunatamente, i dipendenti stanno dando chiari segnali rispetto alle proprie aspettative e aspirazioni. Se colti, questi segnali permettono alle aziende di non farsi trovare impreparate e di valorizzare nel modo migliore il proprio asset più importante.
Ora è compito delle aziende trasformare le esigenze dei dipendenti in insight e azioni tangibili.
Come?
Adottando le seguenti strategie di Employee Retention:
1. Recruiting e Onboarding con un obiettivo
Può sembrare controintuitivo, ma pensare alla retention ancora prima dell’inserimento di una risorsa è sicuramente la strategia più efficace sul lungo periodo.
Trovare il fit giusto e settare le giuste aspettative in fase di colloquio permette alle aziende di investire in persone realmente motivate a crescere al loro interno.
Successivamente, durante l’onboarding, è importante affiancare le risorse e creare percorsi di employee branding personalizzati a seconda del ruolo, del team, della seniority e delle competenze specifiche.
Non solo dare un caloroso benvenuto, ma anche riservare momenti di follow-up periodici per i nuovi inserimenti permette alle risorse di sviluppare fiducia e motivazione.
2. Relazione positiva con il Management
La relazione tra dipendenti e manager è un fattore critico quando si parla di tassi di turnover.
Per costruire un ambiente lavorativo stimolante e positivo, è importante dare il giusto supporto ai manager con corsi di leadership per sviluppare la creatività e l’empatia.
Investendo nella formazione di una comunicazione top-down, i manager svilupperanno competenze di ascolto, feedback e motivazione che avranno un impatto positivo anche sui dipendenti.
Un ottimo primo step è quello di creare spazi appositi per la comunicazione top-down, dove i manager possano aprire il dialogo con i dipendenti e incentivare la trasparenza.
3. Work-life Balance
Post pandemia, la flessibilità è diventata un asset fondamentale per il benessere dei dipendenti.
Ambienti di lavoro ibrido e flessibile sono ormai considerati indispensabili per attirare e trattenere i talenti. Così come i benefit non monetari, in grado di permettere ai dipendenti di bilanciare la propria vita professionale con quella privata.
Un’idea smart per incentivare l’equilibrio vita-lavoro è quello di rafforzare la propria community trovando interessi e hobby in comune. Condividere attività e passioni permette alle persone di conciliare meglio questi due sfere fondamentali.
4. Apprezzamento e Gratificazione
L’impatto della considerazione e del riconoscimento non può essere sottovalutato quando si tratta di retention.
Che si tratti di dipendenti junior o senior, l’apprezzamento e la gratificazione danno la giusta motivazione e ispirazione per fare il proprio lavoro al meglio.
Trasmettere ai dipendenti comprensione e supporto legittima i loro sforzi.
Un modo efficace per farlo è quello di celebrare i traguardi e condividerli internamente. In questo senso, potrebbe essere utile pensare ai dipendenti come a dei clienti per individuare aspettative e obiettivi da soddisfare.
5. Salario competitivo
Le aziende devono dimostrarsi competitive rispetto agli standard di mercato, anche quando si parla di retribuzione.
Rimandare un aumento è una delle cause principali di dimissione per i dipendenti, soprattutto per i top performer.
Una soluzione è quella di promuovere processi equi e trasparenti di promozione e aumento, con timeline e condizioni specifiche. Questo include lo specificare perché un determinato aumento non può essere approvato, sempre in accordo ai parametri precedentemente condivisi.
Una Social Intranet per facilitare la Retention
Alla luce di quanto trattato, l’Employee Retention dovrebbe essere una delle priorità nell’agenda degli HR.
Per farlo, oltre alle strategie citate, la comunicazione dovrà rivestire un ruolo sempre più centrale. Infatti, quando i dipendenti sono aggiornati su quello che accade internamente, essi si sentono valorizzati. Allo stesso modo, quando viene loro data la possibilità di parlare, si sentono ascoltati.
In un mondo del lavoro sempre più smart e ibrido, servono nuovi approcci e canali di comunicazione per promuovere l’informazione e la trasparenza, come una Social Intranet.
LumApps aiuta le organizzazioni a trasformare il modo in cui comunicano, collaborano e interagiscono con i propri clienti, partner e -soprattutto- con i propri dipendenti. Questo perché, grazie all’elevata personalizzazione dell’ufficio digitale di LumApps, per le aziende diventa possibile sviluppare una solida cultura e condividere valori e informazioni con le proprie community e team.
Ovunque si trovino e qualunque sia la loro job position, una Social Intranet è la soluzione per connettere le persone e sviluppare un senso di appartenenza.
Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast di Huware con Atlantic Technologies:
Tamara Gattus ci racconta sfide presenti e future del mondo HR, e di come la pandemia abbia richiesto l’inserimento di un nuove tecnologie in azienda. Ma soprattutto del ruolo centrale di LumApps per lo sviluppo del fattore umano, forte focus nella loro (e nella nostra) azienda.
Scopri la mission di LumApps e Huware: Clicca qui!
Il dna di Huware, lo Humanware, è fatto di un approccio people first all’adoption tecnologica.
Un concetto solo apparentemente lontano al mondo IT e del Data Analytics, che Fabrizio Clerici -Cloud & Data Manager in Huware- ha raccontato meglio nella prima puntata del podcast Innovate Faster di Google Cloud.
Leggi l’articolo per scoprirne di più.
Huware: Human e Culture applicati al mondo Data
Human e Cultura possono sembrare temi un po’ lontani dal mondo IT, ma si sposano bene con la cultura del dato e dell’informazione di Google -di cui Huware è Premier Partner- e con i trend di Data Democratization.
Huware mantiene il proprio focus su Human e Cloud, anche nella propria Unit specializzata sui Data Analytics per la realizzazione di una Data Platform in Cloud basata sui servizi messi a disposizione da Google.
Grazie alle soluzioni Google e alla cultura Huware, il team Cloud & Data di Huware disegna soluzioni su misura di cliente, ponendo l’attenzione sull’adoption.
Come?
Organizzando interviste con principali stakeholder, facendo workshop sui dettagli delle soluzioni, e lavorando molto nell’ottica del training on the job per permettere al cliente di essere indipendente e autonomo nella gestione della Data Platform, garantendo un’adoption di soluzione al 100%.
Fabrizio Clerici
Manager BU Cloud & Data @Huware
Perché Huware diventa partner d’innovazione per le aziende
Da sempre Huware supporta aziende clienti di diverse industry, tra cui finance, retail, manufacturing ecc.
La nostra Data Platform è agnostica quando si parla del tipo di dato da gestire, quindi si possono costruire e applicare progetti Data & Cloud a qualsiasi tipo di azienda.
A livello operativo, i clienti di business di Huware sono i C-Level, coloro che affrontano le sfide di analisi e performance per sviluppare nuovi servizi in aree in cui la conoscenza e la fruizione del dato è importante e spesso manca.
Insieme, aiutiamo le aziende a far crescere la cultura del dato e a diventare le cosiddette data driven company, caratteristica sempre più fondamentale in un mercato in cui la velocità e la certezza del dato sono fattori differenzianti.
Data Management: Aziende tradizionali vs digitali
Ovviamente, le esigenze e i progetti in ambito Data & Cloud dipendono molto anche dall’azienda stessa. Soprattutto dal livello di digitalizzazione.
Per le aziende che hanno già asset nel Cloud è più naturale portare anche l’analisi del dato su una piattaforma come Google Cloud.
Nel caso di Immobiliare.it ad esempio, cliente digitale di Huware che nel cloud ha già competenze, l’obiettivo era quello di riorganizzare i dati aziendali per poterli incrociare e avere visione a 360° su come creare valore dai dati e sull’evoluzione aziendale.
Per le aziende più tradizionali, invece, il focus primario è quello di far percepire il reale valore dei dati che hanno già a disposizione.
In questo senso, un esempio classico è quello delle aziende SAP che Huware accompagna nella fase di Advanced Data Analytics. In questo modo è possibile integrare i dati complessi che provengono da SAP con altre sorgenti dati all’interno della nostra piattaforma, per analizzarli poi con Big Query. Una soluzione per questo tipo di aziende più tradizionali è poi il Google Cloud Cortex Framework, che facilita l’integrazione e l’analisi dei dati provenienti dai database SAP.
Le fasi della strategia di trasformazione
Dopo aver individuato gli obiettivi di ciascuna azienda grazie all’interazione con i C-Level, è il momento di mettere a terra una strategia di trasformazione.
Essa si divide in una fase di analisi, effettuata ancor prima di scrivere la prima riga di codice, e in una di sviluppo.
Il primo step è quello della realizzazione del Data Model, una struttura di dati che permette di avere una visione globale partendo dall’unione e dalla trasformazione dalle tabelle dei dati grezzi aziendali. In questo modo si da un ordine ai dati interni ed esterni e lo si rende comprensibile agli utenti di business.
Il secondo step consiste nella creazione di un modello di Data Governance, che permette di stabilire chi potrà avere accesso a quali dati e in che modo. Fase fondamentale non solo in tema di sicurezza, ma anche di privacy e di riservatezza del dato.
A questo punto si entra nel vivo delle fasi operative, con la strutturazione delle pipeline di ingestion e con la trasformazione dei dati.
Alla fine ci si concentra con gli utenti di business su come i dati possono essere rielaborati e riutilizzati tramite protocolli di Machine Learning, o presentati agli utenti finali tramite report o Dashboard di Business Intelligence.
Come sviluppare una Cloud Data Platform
Nella fase di sviluppo della Cloud Data Platform, l’esperienza dei Data Engineer di Huware e i prodotti Google si uniscono per la messa a terra della strategia.
La scelta e l’adoption dei vari prodotti dipende dalla fase di progetto in cui ci si trova, proprio perché ognuno di essi ha un compito specifico e particolare.
Nella fase di ingestion, ovvero quando i dati vengono trasportati da una o più fonti a un sito di destinazione al fine di processare e analizzare i dati, Huware usa molti servizi serverless di Google come le Cloud Function, il Google Cloud Storage o il Dataflow.
Durante la fase di elaborazione del dato, ovvero quando i dati grezzi vengono raccolti e trasformati in informazioni fruibili, adottiamo Big Query perché ci permette in tempo zero di partire a concentrarci sull’analisi di dati.
Nella fase finale di visualizzazione, quando le informazioni quantitative vengono tradotte in dati grafici e altri elementi visivi, impieghiamo strumenti di Business Intelligence come Looker che permette al cliente di creare vere e proprie piattaforme di dati da condividere tramite piattaforme web, ma anche di creare flussi in base alle variazioni giornaliere.
Le prestazioni Google alla portata di ogni azienda
Google nasce con una mission, quella di organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili.
Un concetto che Google cerca di riportare anche nel Cloud.
Come?
Google nasce indicizzando miliardi di pagine web, facendo della ricerca veloce e quindi dell’analisi in tempo reale il suo punto di forza. Per fare tutto ciò, Google ha costruito modelli e strumenti complessi in ottica open source da condividere con la comunità.
Con il tempo ha poi aperto la Google Cloud Platform, piattaforma in cui l’utente finale può ritrovare tutti i servizi Google, direttamente disponibili e completamente gestiti da Google.
Il vantaggio per aziende e professionisti è dunque quello di usare tranquillamente qualsiasi strumento, senza doversi preoccupare di tutte quelle attività noiose e time consuming come la configurazione, l’installazione dei programmi, e il fine tuning.
In poche parole, chiunque è in grado di avere tutte le prestazioni che Google usa internamente anche per l’analisi dei propri dati aziendali.
Ascolta il podcast di Google Cloud con Huware:
Insieme, Huware e Google Cloud si impegnano per migliorare la vita delle persone: Scopri di più!
Il settore manifatturiero, o manufacturing, ha vissuto un forte recupero nel 2021, ma negli ultimi mesi è iniziata una fase d’arresto.
Sicuramente molto è dovuto a una diffusa incertezza geopolitica e sanitaria, cause esogene che impattano fortemente sullo sviluppo di settore.
Eppure, fattori esterni come la reperibilità dei materiali o i costi energetici influenzeranno sempre di più la crescita del settore, e le aziende manifatturiere devono trovare nuove best practice per rimanere competitive e innovative.
La pandemia come catalizzatore di innovazione per il Manufacturing
La pandemia ha portato enormi cambiamenti e rivoluzionato il rapporto con i consumatori per moltissime industry, prima tra tutte quella manifatturiera.
Destabilizzando ogni fase della catena di approvvigionamento e produzione, il Covid19 ha anche evidenziato i punti di debolezza del settore. E questo ha richiesto un enorme sforzo nel ripensare un cambiamento su larga scala, capace di mettere il consumatore al centro.
Lo stile di vita dei consumatori è profondamente cambiato, così come il loro comportamento d’acquisto. Si tratta di un trend che non accenna a fermarsi, quindi il settore manifatturiero deve essere più attento a intercettare il cambiamento e le esigenze dei consumatori.
La sfida di soddisfare le nuove esigenze dei consumatori
Al giorno d’oggi non basta saper incontrare le richieste dei clienti, ma saperle prevedere e adattarsi velocemente ad asse.
Alle aziende manifatturiere viene richiesta un’elevata trasparenza nella comunicazione, ma anche sofisticate capacità predittive a ogni livello aziendale, ma soprattutto per chi ha direttamente a che fare con la customer base.
Per i Sales, ad esempio, diventa cruciale la capacità di adattarsi a nuovi metodi di vendita e a nuove metriche per misurarne il successo. Il Customer Service, invece, deve sviluppare nuove skill per la gestione da remoto di tutta una serie di nuovi metodi di acquisto e di spedizione.
Accelerare la risposta in base alle richieste di mercato è possibile solo per le aziende manifatturiere che hanno già abbandonato un approccio manuale in favore di tool automatizzati per il forecasting.
Usare fogli di lavoro per la collaborazione tra team e con stakeholder esterni rallenta significativamente la capacità di risposta alla customer demand. La collaborazione e pianificazione sul cloud sono infatti imprescindibili per 8 aziende manifatturiere su 10.
Per abilitare una crescita di settore sostenibile ci sono dunque due key factors capaci di fare la differenza: nuovi tool e nuovi approcci.
Le strategie per parlare efficacemente al consumatore
Come abbiamo visto, la pandemia ha segnato una linea di demarcazione in merito al rapporto con il consumatore.
Fino a non molto tempo fa, i touch point con i consumatori erano ben definiti lungo il percorso di acquisto. Semplici, prevedibili e facili da gestire.
Dal 2020 in poi si è esasperato un cambiamento che era già in atto. I consumatori sono più tecnologici, esigenti e attenti; consapevoli del proprio potere.
Questo shift ha ovviamente reso più complesso soddisfare le richieste dei consumatori, che hanno a disposizione moltissimi canali con cui entrare a contatto con le aziende, e che sono disposti a usarli tutti per ricevere le informazioni di cui hanno bisogno.
Se da un lato è cambiata l’interazione con la customer base perché più difficile prevedere e gestire le interazioni, dall’altro non è affatto cambiato lo standard qualitativo che il consumatore si aspetta dalle aziende manifatturiere. Un servizio on demand e personalizzato che risponda in modo veloce e semplice alle proprie richieste.
Il percorso di acquisto sta diventando sempre più simile per aziende B2B e B2C, rendendo l’esperienza d’acquisto almeno tanto importante quanto il prodotto o il servizio offerti.
Parlare efficacemente al consumatore non è impossibile, ma ci sono due strategie da implementare.
Ottimizzazione della performance
Ottimizzare la performance significa fornire alle risorse aziendali tutti i tool necessari per accorpare ogni informazione rilevante sul consumatore e sul prodotto offerto. In questo modo, per chi è a contatto ogni giorno con la customer base e con i prospect sarà più semplice creare una relazione di valore incentrata sul need specifico.
Uniformità qualitativa
Proprio perché non è semplice prevedere su quale canale, in quale momento e con quale richiesta avverrà l’interazione con il consumatore, è importante che ogni touchpoint e interazione abbiano uno standard qualitativo.
Per creare questa macchina ben oliata è cruciale l’abbattimento di silos informativi che impediscono di condividere e comunicare informazioni e risorse.
Quali sono le 3 considerazioni che un'azienda manufacturing dovrebbe fare per essere competitiva?
1. Il tempo è denaro
La mancanza di tempo o la sua dispersione è un tema particolarmente sensibile per le aziende manifatturiere.
Quando i team sono aggiornati e connessi e tutte le informazioni sono disponibili in un unico tool si può raggiungere una maggiore operatività e un servizio più veloce e reattivo.
2. Manutenzione predittiva completa
Grazie all’avanzamento delle tecnologie IoT e AI, le aziende manifatturiere sono alla vigilia di una manutenzione predittiva completa.
Ma per approfittare di questa possibilità, le risorse aziendali devo essere allineate a ogni fase del customer lifeclycle. Che lavorino da remoto o a stretto contatto con il consumatore, sales e customer service devono poter accedere ovunque e in qualsiasi momento all’informazione di cui hanno bisogno. In questo modo possono rispondere a richieste e domande e prevenire problemi.
3. Il potenziale dei servizi a valore aggiunto
Per fidelizzare i clienti e aumentare le revenue è fondamentale proporre servizi ad alto valore.
Chi sono i tuoi clienti? Di cosa hanno bisogno? Li conosci in maniera approfondita?
Saper rispondere positivamente ed esaustivamente a queste domande rende semplice proporre servizi a valore aggiunto per chi lavora a stretto contatto con clienti e consumatori. In questo modo, ogni offerta corrisponderà a un’esigenza specifica, e ciò significa nuovi contratti e collaborazioni.
I next step per la trasformazione digitale di settore
Sebbene le aziende manifatturiere siano consapevoli dell’importanza di abilitare la digital transformation per la crescita e competitività del proprio business, esse sono ancora molto indietro rispetto ad aziende di altri settori.
Uno dei problemi principali è che la trasformazione digitale è vista ancora come un processo astratto. Ma molto ha anche a che fare con gli obiettivi del manifatturiero, che raramente includevano il consumatore finale.
Nel percorso verso la digitalizzazione però, il focus deve spostarsi sul consumatore. Soprattutto ora che servizi e soluzioni stanno diventando sempre più importanti per aziende manifatturiere e distributori per rimanere competitivi.
Ecco come:
Piattaforma Software connessa e customer-centric
Le tecnologie di interfaccia cliente devono essere aggiornate per poter sfruttare il potenziale dei dati disponibili e condividerlo a livello organizzativo attraverso una piattaforma software condivisa.
In questo modo è possibile raggruppare i diversi sistemi software per eliminare i data silos sui problemi di inventario e diffondere una conoscenza condivisa tra i rappresentanti sales, i vari distributori e ogni funzione aziendale coinvolta.
Non solo per aggiornare le risorse già in azienda, ma anche per fare onboarding in modo veloce ed efficace.
B2B eCommerce
Mentre il consumatore B2C è abituato a effettuare acquisti online e le aziende si sono rapidamente adattate a questo metodo di acquisto, ora anche le aziende clienti del manufacturing hanno bisogno di fare acquisti e avere velocemente accesso agli ordini, allo status e agli update di tracking.
Un metodo di acquisto sempre più vicino a quello B2C, di cui le aziende manifatturiere devono essere in grado di gestire la complessità.
Personalizzazione dell’esperienza
Non è la raccolta del dato a generare valore, ma la sua manipolazione ed interpretazione.
Avere accesso ai dati sulle transazioni dei consumatori permette alle aziende manifatturiere di personalizzare la propria offerta in termini di servizio e attività marketing.
Forecasting di precisione
Sottostimare o sovrastimare le previsioni di inventario è un rischio tangibile per le aziende manifatturiere.
Queste stime vengono elaborate tenendo in considerazione semplici input o considerazioni, non considerando la ricchezza di potenziale dei dati a disposizione delle aziende manifatturiere.
Il risultato è un’alta vulnerabilità alle variabili dei fornitori, e quindi un impatto negativo sul business.
Semplificare e velocizzare i processi con un CRM
Come abbiamo visto, rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei consumatori è una sfida per le aziende manifatturiere. Richieste su prodotti, pricing, limiti di credito, penalties, spedizioni e tanto altro sono all’ordine del giorno e richiedono un mindset allenato all’innovazione e tool per semplificare la raccolta, analisi ed interpretazione dei dati sulla customer base.
Un CRM (Customer Relationship Platform) come Salesforce permette di connettere aziende manifatturiere, consumatori e fornitori lungo tutta la supply chain.
Il risultato?
Maggiore customer satisfaction e fidelizzazione, assieme a una rinnovata efficienza operativa.
Usando un CRM è infatti possibile digitalizzare la supply chain e integrare tutti i dati su un’unica piattaforma, modernizzando l’infrastruttura.
Il CRM cloud-based di Salesforce aiuta le aziende manifatturiere a lavorare in modo agile per fornire ovunque e in ogni momento risposte rapide e dettagliate ai propri customer.
Scopri tutti i vantaggi di Salesforce per la tua azienda manifatturiera: Clicca qui!
Salesforce ha permesso a La Leonessa di entrare in pieno possesso del suo patrimonio di conoscenza grazie al potenziale dei dati.
Stefano Tramonti
General Manager China Business Unit @La Leonessa Group
Spesso ci troviamo a gestire task diverse nello stesso momento, e questo incide sulla nostra produttività.
Per ovviare a questo problema serve una chiara prioritizzazione delle task.
Se pensi sia più facile a dirsi che a farsi, inizia definendo i tuoi obiettivi primari.
E poi affidati ai giusti tool per rendere il tuo work management semplice e produttivo.
Cos’è il Task Management?
Il Task Management è letteralmente la gestione delle task di lavoro quotidiane.
L’obiettivo è quello di individuare le priorità e assicurarsi che l’esecuzione delle task avvenga nei tempi previsti.
Uno dei compiti essenziali del Project Management, ma non solo in realtà.
Infatti, se supportato da tool specifici come Monday.com, la gestione di task può facilitare il lavoro di tutti i team all’interno di un’organizzazione, come HR, IT, CRM, Project Management e Marketing.
Cos’è un software di Task Management?
Come anticipato, Task Management e Project Management non sono la stessa cosa.
Il Project Management, infatti, si riferisce al completamento di un progetto con un punto di inizio e uno di fine.
Il Task Management, invece, è l’operazione di prioritizzare e completare attività specifiche, non sempre appartenenti a un determinato progetto.
Ecco perché il Task Management è trasversale ai vari team di un’organizzazione, ed ecco perché un tool specifico può fare la differenza per ciascuna business unit.
Cosa fa un Task Management Software?
I software di Task Management semplificano la gestione di task individuali e di team, passando da una gestione manuale a una automatizzata.
Perché gestire task è così complesso?
Sicuramente il Task Management è parte essenziale per il successo di un progetto o per il raggiungimento di un obiettivo.
Allora perché è così complicato gestire task quotidiane, dare priorità e rispettare le scadenze?
Gestire task, semplici o complesse, a volte si discosta molto dalla nostra job position e toglie tempo ad attività core.
Il completamento di una task spesso dipende dal successo di una task precedente, e questo richiede una visione sistemica.
Task più complesse hanno sub-task o sub-item di cui sono responsabili altre persone, quindi il coordinamento e la comunicazione con team anche esterni è essenziale.
Una volta completata, non è detto che una determinata task non debba essere ripetuta in futuro. Il tracking delle task ripetute è perciò un’operazione da effettuare regolarmente.
Molto frequentemente le task hanno deadline specifiche, che richiedono di riassegnare il carico di lavoro all’interno del team.
Perché utilizzare un tool per la gestione delle task?
Di contro, solo il 47% delle aziende che non hanno un tool come Monday.com c’è riuscito.
Ci sono innumerevoli vantaggi nell’utilizzare un Task Management Software, ma i principali sono:
Eliminazione delle Task Manuali: Puoi automatizzare qualsiasi tipo di task, assegnare priorità diverse e monitorarne lo status in tempo reale.
Miglioramento della Comunicazione e della Collaborazione: Lavorare a più mani sulla stessa task non deve essere per forza fonte di stress. Con un software specifico puoi lavorare con il tuo team anche da remoto, aggiornare gli stakeholder e fornire feedback.
Monitoraggio dei Progressi: Con un Task Management tool come monday.com puoi avere una fotografia dello status di avanzamento ovunque e in ogni momento. Sarai sempre aggiornato e passerai meno tempo in inutili meeting di aggiornamento, dedicandoti a ciò che crea davvero valore.
Come scegliere il Software migliore per la gestione delle tue task?
Il mercato offre un’ampia scelta di Tool e Software per la gestione delle task, e identificare il migliore più essere un processo lungo e sfidante.
Per ovviare a questa difficoltà, ci sono alcune azioni che puoi intraprendere.
1. Individua ciò che ti serve davvero
Ogni organizzazione e ogni team hanno esigenze diverse, anche quando si tratta di Task Management.
Per assicurarti di fare la scelta migliore, stila una wishlist di feature e integrazioni indispensabili per il tuo team.
Monday.com ne ha oltre 40 per fare in modo di adattarsi perfettamente alle tue esigenze (e non il contrario).
2. Cerca un provider che sappia trasformare la tua wishlist in realtà
Dopo aver individuato i must have, sicuramente avrai molte domande.
Cerca un provider in grado di rispondere a ogni dubbio o richiesta. Non inviandoti una semplice brochure, ma mostrandoti come esso possa rispondere alle tue necessità.
Per il tuo team è essenziale un’elevata personalizzazione? Verifica come i provider individuati possano rispondere a questa esigenza e perché sia un elemento caratterizzante della loro offerta.
Perché scegliere il Work OS di Monday.com?
Monday.com è un Work Operating System, ovvero una piattaforma software cloud disegnata per i team che vogliono personalizzare i propri flussi di lavoro.
Esso permette a team di aziende di tutte le dimensioni e settori di pianificare, monitorare e avviare task, processi e progetti facilmente ogni giorno.
Tra le moltissime feature, monday.com offre:
8 diverse opzioni di visualizzazione dei flussi di lavoro tra cui Kanban e Gantt.
Oltre 40 integrazioni con App come Trello, Slack, Google Meet e Microsoft Teams.
Tanti form e dashboard da condividere con team members e clienti.
Automazioni di task e progetti.
Time tracking per rispettare le deadline di task e progetti.
Centinaia di template adattabili a ogni team, settore o progetto.
Vuoi Testare tutte le funzionalità di Monday.com in un evento a Milano?
Il 20 ottobre ti aspettiamo a Milano presso Spazio Lenovo per un viaggio all’insegna del Work Management.
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