Le vulnerabilità dei sistemi informatici hanno permesso a gruppi di cybercriminali di compiere attacchi di cyberspionaggio su larga scala in tutto il mondo.
Alla fine dell’anno scorso la vicenda legata a SolarWinds ha scosso gli Stati Uniti con il più grave cyberattacco mai subito da un Paese. A distanza di qualche mese, le vulnerabilità nei server di Microsoft Exchange avevano aperto un nuovo capitolo con nuove e numerose vittime e milioni di byte di dati trafugati: la notizia, in questo secondo caso, è che l’Italia è il quinto paese più colpito al mondo.
«La diffusione della pandemia ha ampliato le opportunità per i sodalizi criminali di effettuare attacchi, i cui bersagli non sono solo i soggetti del circuito finanziario e del settore dei servizi pubblici essenziali, ma anche le strutture del sistema sanitario». (Lamberto Giannini, Capo della Polizia di Stato).